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Il mercato della ristrutturazione come realtà minata da crisi: ascesa dell’eCommerce nel settore dell’edilizia8 min read

Se un tempo il mercato dell’edilizia era forse uno dei settori più lontani dal mondo digitale, oggi le cose stanno cambiando rapidamente. La pandemia in corso e le varie manovre (bonus e incentivi statali) hanno tacciato il sistema; se a questo aggiungiamo la crisi delle materie prime e le difficoltà vigenti negli approvvigionamenti, risulta una situazione molto interessante della quale studiare gli sviluppi. MBK Fincom, che con la piattaforma ProduceShop si ritrova direttamente coinvolta, ha deciso di compiere una ricerca a riguardo.

In un momento in cui le persone hanno risparmiato su determinati servizi, il mercato di consumo ha invece preso il sopravvento. Questo cambiamento di abitudini ha riguardato non solo l’acquisto di beni; nella prospettiva del passare più tempo in casa, e in una nuova ondata di coscienza collettiva, la gente ha iniziato a investire in edilizia, ristrutturazioni e rifacimenti.

Questo anche grazie all’intervento dello stato; per rilanciare un settore duramente colpito dal blocco-Covid (quello dell’edilizia), sono stati infatti proposti e prorogati bonus, incentivi e decreti che spingono alla ristrutturazione. Hanno iniziato quindi a sorgere cantieri con un trend di crescita accelerato, forse troppo accelerato; l’improvvisa mancanza di materie prime e l’impennata dei costi dei fondi di magazzino ha quindi portato a una chiusura anticipata dei molti cantieri inaugurati durante la breve ripresa.

In mezzo a questa crisi (di cui spiegheremo le cause) sono nate nuove soluzioni combinate al mondo digitale degli l’eCommerce.

Un mercato a corto di materie prime

Se il periodo post-crisi ha significato, per molti settori, rinascita, questo non è stato certo senza conseguenze; gli attuali trend di mercato, infatti, dimostrano che la situazione è più problematica di quanto possa sembrare.
A mancare non solo materie utili alla produzione industriale (ferro, rame, legname, isolanti); la carenza coinvolge anche prodotti come mais, grano, caffè, soia e altri beni destinati al consumo nei più diversi settori.

Il perché è da ricercarsi in una concatenazione di cause; da una “corsa all’oro” in clima Covid di mercati quali Cina e USA, che hanno fagocitato tutta la disponibilità, a meri fenomeni speculativi. Siccità e alluvioni localizzate che hanno bloccato o distrutto raccolti e attività estrattive. Senza contare proprio la situazione pandemica: oltre ad aver completamente dissestato le dinamiche di domanda e offerta, il virus ha portato a un cambio delle normative relative a import ed export, praticamente ovunque.

Dato che la maggioranza dei trasporti merci nel mondo oggi avviene per mare, questo provoca uno spostamento di capitale umano (da identificare in marinai e operatori) non indifferente; le limitazioni imposte dalle diverse autorità nazionali per arginare la diffusione del Coronavirus ha ridotto drasticamente il numero di risorse impiegabili. Questo, di conseguenza, ha ingessato parte del mercato, aumentando considerevolmente i prezzi di nolo e trasporto (già minati dalla crisi dei container, di cui abbiamo anche già parlato in un nostro precedente articolo).

La mancanza di MP porta l’edilizia verso situazioni problematiche

Concorso della gestione scorte

A peggiorare il quadro generale c’è stato il disorientamento di molte aziende a inizio pandemia e la mala gestione delle scorte; se infatti i trend pre-crisi portavano a una corretta gestione degli approvvigionamenti, risultante in un accumulo in positivo, oggi la maggior parte delle aziende si ritrova con gli stock prossimi all’esaurirsi.

Quale ultimo fattore da considerare ci sono le grosse incertezze che ha provocato la Pandemia nelle strategie di investimento e sviluppo di migliaia di aziende, più o meno grandi. Un clima di incertezza generale, combinato alle sopramenzionate restrizioni, che ha comportato lo stop di investimenti pianificati. Tutti progetti disegnati nei budget di committenti ed esecutori e quindi spalmati nel tempo, che invece dopo un brusco arresto hanno avuto nuovamente via libera con la ripresa, causando una simultanea corsa al cantiere.

Prezzi in salita, mercati in difficoltà; tra questi, quello appuntodell’ediliziaha subito una scossa significativa.

Edilizia, ristrutturazioni e home improvement: una situazione altalenante

Come risposta ai mesi di chiusura, molte persone hanno deciso di passare a una svolta, dedicando all’edilizia e alla ristrutturazione delle case più risorse degli anni precedenti.
Se da una parte questa situazione non può che aver giovato a un mercato che da tempo aveva visto lunghi periodi di ristagno, dall’altra ha generato diversi paradossi.

Innanzitutto, la polarizzazione del mercato verso un settore specifico, specie se in maniera innaturale o repentina, non è mai un buon segnale; la monopolizzazione dà adito a speculazioni e a difficili gestioni di capitale e materiali. Cose che, come abbiamo constatato, generano incertezza e risultati negativi.

Inoltre, lo stato ha risposto (un po’ per incentivo, un po’ per profitto) con tutta una serie di bonus e incentivi; queste manovre hanno, in un certo senso, “drogato” il mercato, spingendo fornitori e professionisti a dirigere lavori e approvvigionamenti in maniera alternativa. Per quanto l’innovazione sia sempre una cosa positiva, alcune dinamiche richiedono più tempo.

Infine, la scarsità di materie prime ha inevitabilmente portato a una mancanza di materiali in corso d’opera; la domanda sempre crescente ha coinciso con la débacle delle giacenze, portando alla chiusura anticipata di migliaia di cantieri in corso d’opera, e tutte le conseguenze del caso: lavoratori in cassa integrazione (ricordiamo che in periodo Covid c’è stato un blocco dei licenziamenti), casse statali in difficoltà nella gestione, compagnie con l’acqua la gola e, sopratutto, centinaia di migliaia di consumatori che si sono ritrovati ad aver pagato, in toto o in parte, un servizio non portato a termine.

A fronte del (parziale) fallimento della gestione “tradizionale” del mercato della ristrutturazione, forse anche per necessità, si è fatto avanti un attore nuovo che, in passato, era attivo più nel dettaglio B2C che nella fornitura: l’eCommerce. Vediamo come.

L’ingresso dell’eCommerce nel settore ristrutturazioni: rifare casa online

Ristrutturare casa può essere visto, dal punto di vista psicologico, come una risposta netta a un bisogno di cambiamento; mesi di costrizioni che vedono nuova vita in un redesign completo della propria zona comfort. Va da sé che questo cambiamento, però, segue le nuove abitudini a cui i cittadini si sono avvicinati.

Dato che durante il periodo di restrizioni, infatti, la maggior parte della popolazione si è rivolta a diversi tipi di vetrine virtuali per acquistare, questo trend di consumo si è saldamente consolidato negli utenti. Allontanarsi da tutta una serie di comodità che l’eCommerce offre (scelta praticamente illimitata, sicurezza nei pagamenti, spedizione rapida) è un passo impossibile da realizzare ormai; i comportamenti di consumo sono, nel bene e nel male, irrimediabilmente legati al commercio digitale.

Inoltre, quando si ha di fronte una realtà che si muove secondo proprie direttive, le tentazioni aumentano. Ad esempio ProduceShop, operatore leader nel settore Home and Leisure, può vantare una totale autonomia nei canali di approvvigionamento; godendo di una struttura personalizzata che non deve ricorrere a intermediari, tramite una supply chain privilegiata è riuscito ad arginare il problema derivante dalla scarsità di materie prime. Di conseguenza, la mancanza di materiale e di beni è tamponata, garantendo un’offerta costante e regolare; questo influisce molto sulla Customer Experience, ancorando i clienti e fidelizzandoli, garantendo quindi flussi di lavoro in aumento.

Continuando poi a vedere tutto con un occhio più tendente alla sinergia che alla sostituzione, basta ricordare che, da sempre, l’edilizia tout court attrae indirettamente tutto l’indotto dell’arredamento casa. Se prima i clienti (consumatori diretti o contract), in sede di ristrutturazione, si affidavano prevalentemente al contractor o a chi eseguiva i lavori per scegliere l’arredamento, oggi la facilità di accesso e comparazione dell’offerta web garantisce concorrenza e alternative valide; non solo quindi c’è concomitanza di mercati ma i clienti, che dopo aver speso somme ingenti per tirare su muri e infissi sentono il bisogno di puntare al risparmio, possono tranquillamente scegliere bagni, arredamento camere o mobilio contract da un sito affidabile, sicuro e ben fornito.

Edilizia Digitale: innovazione verso l’eCommerce

Verso la novità: edilizia digitale

Ma non si tratta solo di sostituire tutta una fascia di operatori; la vera innovazione sta nell’integrare processi e operatori per offrire servizi ibridi che rispondano a tutte le richieste del cliente. Si tratta in realtà di un modo di agire volto a proteggere la propria nicchia: garantendo un servizio quanto più completo e inclusivo possibile, i rischi di rimbalzo e abbandono tendono sempre di più al minimo.

Ecco quindi che la divisione sviluppo di MBK Fincom, sempre al lavoro sul vertice in-house-apps, consente ai clienti di ProduceShop di “immaginare” e riportare su browser il proprio ambiente già arredato. Non solo: grazie a un efficiente servizio di interior designing, coadiuvato dal supporto dei migliori professionisti del settore, è possibile avere una prospettiva completa di tutte le soluzioni d’arredo, con articoli correlati e colour-match, degli ambienti interni ed esterni della casa.

Si tratta di un servizio integrato che, dal punto di vista della UX, porta una considerevole authority all’azienda; distinguersi nella sostanza, e non solo nella vetrina, è un processo oggigiorno sempre più complicato.

In conclusione

L’avanzamento digitale, che prima sembrava dover sopperire alle difficoltà gestionali (marketing, logistica, amministrazione), alla fine sta arrivando a inglobare ogni anello della catena commerciale. Questo comporta un cambio netto nel modo di fare retail: adeguarsi e distinguersi, cercando di coprire ogni singolo spazio libero dell’offerta di mercato.

Va da sé che, per riuscire a stare al passo con i tempi, sia fondamentale dotarsi delle armi adeguate; innovazione tecnica, oculatezza finanziaria, spirito creativo e intraprendente.

Fonti:
  • PR aziendali
  • Dipartimento finance ProduceShop
  • Dipartimento sviluppo IT ProduceShop (https://mbkfincom.com)
  • Ansa
  • Corrieremarittimo.it
  • Il Fatto Quotidiano
  • La Stampa
  • Corriere della Sera
  • Ticino Online
  • Start Magazine
  • Italcementi
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