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Local SEO per eCommerce: è davvero una necessità?5 min read

Dall’implementazione di Pigeon, l’algoritmo di Big G ha fatto sì che la gestione della Local SEO diventasse molto più semplice, specie lato redazione. Tutti quei business che prima si ritrovavano a dover lottare con la semantica per accaparrarsi la prima posizione geolocalizzata hanno quindi dovuto lavorare sulla definizione della propria attività. La cosa sembra tuttavia non aver toccato gli eCommerce, che della localizzazione difficilmente si servono in ambito SEO; una practice sbagliata, ormai consolidata, o un comportamento logico? L’indagine di MBK Fincom.

Disegnare e realizzare un approccio marketing online mirato ed efficace è un must per ogni business che sceglie di lavorare su internet (ma non solo). Per quanto sia infatti impossibile prescindere da un buon prodotto e una buona interfaccia/piattaforma, tutto questo risulta obsoleto se clienti e motori di ricerca ci ignorano. Se abbiamo già spiegato in precedenza quanto sia importante, soprattutto per gli eCommerce, fare una buona Search Engine Optimization, qualche parola va riservata alla Local SEO.

Se da un lato è vero che, per definizione, un eCommerce si trova “dappertutto”, c’è comunque chi ritiene che questo genere di approccio alla SEO sia utile anche per la vendita online.
Quando e quanto è vero?

MBK Fincom ha voluto indagare sull’argomento, confrontandosi poi con le analitiche della piattaforma ProduceShop per avere una conclusione “di prima mano”.

Cosa è la Local SEO

Di base, è l’integrazione delle normali pratiche SEO con un occhio alla geolocalizzazione del brand che vuole “spuntarla” sui colleghi in SERP.

Dopo l’integrazione di Pigeon nel suo algoritmo, Google ha fatto sì che il sistema rilevasse la posizione da cui arrivava la query per mostrare subito i risultati geograficamente prossimi; in questo modo, l’utente non deve pensare a localizzare la ricerca (“negozio di animali a Milano”) ma, con un numero minore di keyword, avrà già in cima i risultati più vicini a lui.

Ottimizzare quindi la propria SEO in ottica Local significa far si che i propri contenuti, i meta e tutto quello che partecipa al miglioramento del proprio ranking su Google sia orientato verso l’accuratezza geografica.

Un primo passo, per esempio, è la creazione di una buona scheda GoogleMyBusiness; non solo deve essere completa ed esaustiva, ma sarebbe sempre meglio rispettare la gerarchia NAP (name-address-phone), in modo da guadagnare punti agli occhi di Big G. Inoltre, lato copy andranno sicuramente incluse delle keyword geolocalizzate, che contengano il giusto numero di riferimenti, sia a livello paragrafo e titoli, che nei propri meta.

Perché è importante occuparsene

Se l’obiettivo di un’azienda è, sul web, raggiungere quanti più clienti possibili, iniziare già da chi si trova vicino a noi è sicuramente un buon punto di partenza; in termini di comodità, per quanto può riguardare la transazione/operazione commerciale in sé, e in termini di fidelizzazione e creazione di una community.

Se poi pensiamo a tutti quei business e settori che lavorano su concetti come immediatezza, prontezza, prossimità, necessità (ad esempio turismo, ristorazione, retail), capiamo da soli come essere sempre “sul pezzo” e pronti vicino all’utente sia d’importanza primaria.

Anche chi in genere lavora solo online, e pensa che i suoi servizi siano rivolti a un’audience più ampia e non localizzata, dovrebbe invece ripensarci; una parte consistente di utenti tende a scegliere un’agenzia/attività più vicina per una questione di familiarità, e di prontezza d’azione in caso di problemi o bisogni immediati. Si tratta di una necessità istintiva; nondimeno, come sanno tutti i professionisti del marketing, anche queste vanno tenute in gran conto.

eCommerce: un’eccezione alla regola

Per affrontare la questione è doveroso dividerli in due macro-categorie: eCommerce con un negozio fisico o senza.

Nel primo caso, si tratta di decidere semplicemente (sic.!) quale percentuale di utenti vogliamo indirizzare sul nostro negozio fisico, e quale invece mantenere online. Non esiste un criterio unico per cui scegliere una o l’altra soluzione; di norma però, basti ricordare che circa l’80% delle ricerche local da mobile, e quasi il 30% di quelle desktop, di solito portano a una conversione, in termini di vendita. Questo è un dato molto importante, specie se ancora non si è ottimizzato a pieno il proprio processo di vendita-spedizione/consegna, e la propria realtà fisica rimane la prima fonte di fatturato.

In caso invece si stia parlando di eCommerce puri, che non hanno un negozio fisico, la questione prende sfumature differenti.
Non avendo una sede fisica non si potrà certo puntare sul profilo MyBusiness (che anzi potrebbe essere controproducente, specie in caso di store su più paesi); anche la geolocalizzazione delle keyword andrebbe limitata, o quantomeno ridisegnata ad hoc per ogni country presa singolarmente.

Se quello a cui puntiamo non sono le visite fisiche in negozio, i benefici che in molti riscontrano sono diversi:

  • aumento del traffico web
  • crescita sul lungo periodo del business
  • creazione di una maggiore authority
  • superamento dei competitor (sia localizzati che non)

Altri tipi di approccio

Abbiamo chiesto a Gabriele, SEO Specialist di ProduceShop, un breve intervento su come un eCommerce possa rispondere a questo tipo di approccio:

“Al di là delle classiche best practice SEO che già implementiamo, una cosa che ci aiuta a ‘emergere’ nei diversi market è il lavoro di localizzazione che compiamo, sia dei contenuti, sia dell’impianto tecnico.

Lavorando infatti sulle peculiarità del mercato d’arrivo, possiamo di volta in volta personalizzare l’esperienza del cliente con un marketing dedicato. Che si parli di copywriting, di blog o di Adv, il punto cruciale è non fermarsi alla classica definizione di Local SEO; le metodologie ibride, nel digitale, sono quelle che danno sempre i risultati migliori”.

In conclusione

Non parliamo certo di una priorità in termini di marketing digitale per eCommerce, ma di un’implementazione che varrebbe la pena provare di sicuro.

Focalizzare una parte delle proprie risorse sulla Local SEO, nel lungo termine, potrebbe essere quell’impercettibile soffio che sposta l’ago della bilancia da business molto buono a business infallibile.

Fonti
  • PR aziendali
  • Dipartimenti sviluppo e marketing ProduceShop (https://mbkfincom.com/)
  • Learndigital.withgoogle.com
  • Analytics.google.com
  • Semrush.com
  • Digital4Biz
  • Shopify
  • HawkSem
  • WebFX
  • Search Engine Journal
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