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Trend negli investimenti, la direzione che porta verso gli eCommerce6 min read

Fondi d’investimento e investitori istituzionali in cerca di opportunità diversificate stanno al momento gravitando intorno a soluzioni che si discostano dagli asset tradizionali. Tra questi, l’eCommerce ogni anno si distingue tra i primi bacini di utenza, per diversi motivi; cosa porta quindi a dirigersi verso questo genere d’investimenti?

Ogni anno vengono lanciati diversi fondi per investimenti tematici, e gli investitori sono sempre più interessati a rimanere nel trend adeguato o a individuare quelle che potrebbero essere tendenze esplosive.
Negli ultimi anni, i classici asset, con la loro sicurezza decennale, hanno subito una scossa dall’ingresso di tendenze sempre più legate allo sviluppo tecnologico e societario: green economy, sviluppo tecnologico, digitalizzazione.
In questo alveo si colloca per l’appunto lo shopping online, capace ti attingere a più domini e attirare, di conseguenza, sempre più investitori.

Trend investimenti del momento

Al momento di mettersi in gioco, gli investitori devono valutare diversi fattori verso i quali puntare il proprio patrimonio; tra i più importanti, l’aspetto rischio/beneficio.

Se da un lato al crescere del rischio aumenta anche il beneficio (ossia il ritorno sull’investimento), questa regola si applica oggi in maniera quasi inversa su determinati tipi di asset; la scelta d’investire in realtà più “sicure” (in cui comunque un livello di rischio, seppur non legato alla natura dell’asset, sussiste) ha portato alla crescita di obiettivi quali eCommerce o innovation technologies.

L’azione dei fondi in questo casi è duplice: assicurarsi un rientro e garantire una crescita; in quest’ottica, gestione accorta e direzione mirata rendono l’asset capace di cogliere grandi benefici anche in situazioni in cui ogni altra attività crollerebbe a picco. Basti considerare la forza che questi fondi (e in parte quelli istituzionali) hanno immesso in diverse realtà durante la prima ondata di emergenza pandemica; realtà che avrebbero visto una cessazione hanno avuto invece l’opportunità non solo di sopravvivere, ma addirittura di fiorire e aumentare il fatturato.

Prendendo in esame le macroaree su cui vertono la maggior parte d’investimenti di oggi, sono stati individuati dei settori legati alle nuove tecnologie che hanno visto un incremento considerevole negli ultimi anni; la causa principale è il lento spostamento del polo d’azione dal mercato fisico a quello virtuale, e la crescita del macrosettore Tech Innovation.

Le macroaree

Vediamo allora quali sono i trend più in linea con le scelte del momento in campo investimenti. Questi quelli più interessanti:

  • Phygital: si tratta del ponte di collegamento tra esperienza fisica ed esperienza digitale (physical+digital); un approccio nuovo e molto funzionale al modo di vendere e fare marketing, che implementa tecnologie e metodologie comunicative da campi diversi, per ottenere un risultato che sia immediato e interattivo. Gli investimenti in questo caso sono rivolti sia alla parte tecnologica che alla ricerca sulle best practice marketing;
  • Digital Payment: investire in circuiti di pagamento classici (Visa e Mastercard) o contemporanei (PayPal, Revolut etc.) è tra i trend più consolidati e, in un certo senso, sicuri. La necessità di gestione del traffico monetario, specie oggigiorno che verte sempre di più sul digitale, è primaria. L’ingresso sul mercato delle cryptovalute e l’interesse sempre maggiore riguardo alla loro capitalizzazione e fruibilità commerciale, poi, ha sancito nuovi meccanismi di gioco interessanti;
  • Realtà Virtuale: tra le innovazioni tecnologiche più coinvolgenti, si tratta di un modo d’implementare la UX e la CX in maniera molto più personalizzabile ed efficace;
  • A.I.: tra i campi più controversi, ma anche tra quelli più capitalizzati dal punto di vista degli investimenti Tech. Lo studio dell’Intelligenza Artificiale non solo richiede competenze e professionisti di tanti settori molto diversi tra loro, ma una dose massiccia e costante d’incentivi e fondi per poter essere portata avanti. Le implicazioni e applicazioni sono ancora in studio, ma si moltiplicano di giorno in giorno – motivo per cui si tratta di un’area sempre molto ambita;
  • eCommerce: vedasi la crescita di Amazon ed eBay, ma anche di realtà più settoriali come ProduceShop, Shopify, Etsy.
Trend e Investimenti degli ultimi anni in crescita: azioni targettizzate
Trend e Investimenti degli ultimi anni in crescita: azioni targettizzate

Gli eCommerce come forma di investimento

Abbiamo tenuto l’ultimo punto della lista in “muto” proprio per poterne spiegare nel dettaglio le potenzialità.

I dati sulla crescita del commercio online sono sempre più promettenti; se escludiamo momentanee bolle imputate a situazioni peculiari (come il boost rilevato durante le prime chiusure), il livello di crescita continua comunque a rimanere costante e positivo. A cosa è dovuto?
Il cambio di abitudini sociali e generazionali porta sempre più persone a preferire la comodità della gestione acquisti in remoto al recarsi personalmente in un negozio; la comodità di avere un catalogo prodotti completo e aggiornato sempre a portata di mano, anche durante l’orario di lavoro, o fuori dagli orari commerciali, porta gli utenti a vedere l’acquisto come un’attività sempre più abitudinaria; dal lato negozio, avere un bacino d’utenza che va ben oltre i limiti geografici della propria attività, e molta più libertà (ma anche responsabilità) in ambito marketing, è sicuramente un incentivo non indifferente nella scelta di aprire un negozio online.

Una scelta di valori

Gli investitori, classici o costituiti in fondo, cercano d’identificare quelle realtà commerciali che sanno riassumere nella propria strategia tutte le armi vincenti; non solo quindi il prodotto in sé, ma tutta una serie di caratteristiche che identificano il brand e la sua mission:

  • linguaggio e comunicazione
  • brand identity
  • brand activism
  • innovazione digitale e tecnologica
  • business model evolutivo

Puntando su questo genere di realtà, il rientro degli investimenti può essere calcolato in maniera più fiduciosa da parte dei diversi fondi; si va a solidificare un modo di “fare shopping online” sempre più rivolto verso le practice più funzionali e moderne; il livello di rischio nell’investimento cala, specialmente rivolgendosi a realtà non category-killer, che sappiano perseguire un approccio data driven sicuro e redditizio.

L’opportunità è che, investendo in spazi virtuali, un po’ come 30/40 anni fa si investiva in spazi fisici a scopo commerciale, ci ritrovi un domani a possedere dei patrimoni di “immobili digitali”; dopo anni di convivenza tra le due modalità di vendita, questi potrebbero presumibilmente acquisire un valore di mercato più alto da considerare nel settore.

In conclusione

Quando si targettizzano i propri investimenti su un asset come il commercio virtuale, fondamentale è assicurarsi del capitale umano che la realtà aziendale offre.

Se da un lato infatti innovazione e automazione sono garanzie di performance, dall’altro la totale assenza del giusto roster di talent rischia nel tempo di portare qualsiasi compagnia a una stagnazione. In caso d’investimento, questo significa inevitabilmente perdita.

Fonti:
  • PR Aziendali
  • Dipartimento Finance ProduceShop (https://mbkfincom.com)
  • Nasdaq.com
  • IG.com
  • Private Banking Italia
  • Borsa Italiana
  • Repubblica
  • EconomyUp

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