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Evoluzione dei costumi, conseguenze della pandemia e situazione dell’online: Abbandono del contante e migrazione verso metodi di pagamento digitali.

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L’utilizzo del contante come unico mezzo di pagamento sta lentamente volgendo al termine. Non solo l’apparire dei metodi di pagamento digitali (DPM – Digital Payment Methods) porta questo medium oeconomicum verso l’obsolescenza; la situazione pandemica degli ultimi due anni ha contribuito al suo superamento, sia nell’incremento degli acquisti online, sia nel deterrente del contatto diretto. MBK, coinvolta in prima linea nell’argomento, ha svolto un’interessante ricerca a riguardo.

Cashless, letteralmente “senza contanti”, è il traguardo verso cui diversi Paesi stanno orientando la propria economia.
Il passaggio dall’utilizzo del contante, sia per le transazioni importanti (oltre i 1000€) che per quelle più semplici e quotidiane (un caffè, ad esempio), ai metodi di pagamento digitali (carte e app) è sull’agenda di diversi Paesi Europei e non solo già da qualche anno. Quello che più di tutto infiamma il dibattito relativo a questa transizione sono le conseguenze; un sistema in cui si asta l’asticella del controllo movimenti e della compravendita dati, oltre che l’abbandono di un mezzo tradizionale e pratico, sono mal visti da una fetta consistente della popolazione.

MBK, in seno alla costante evoluzione della propria posizione nel panorama dei pagamenti digitali, ha voluto indagare su diversi aspetti del tema.

Perché si va verso l’abbandono del contante?

Come tutti i cambi epocali, anche il passaggio dalla moneta al digitale è mosso da motivazioni specifiche; dalle necessità di stampo fiscale a quelle più sociali, passando per trasformazioni radicali nei processi d’acquisto.

La necessità di tracking e controllo dei movimenti finanziari (sia di piccola che di grande entità) è forse tra le prime necessità; in questo modo sarebbe sicuramente più semplice porre un freno all’evasione fiscale presente in molti Paesi EU, oltre che dare un taglio netto ai flussi di contante che foraggiano la criminalità organizzata, e che spingono all’azione borseggiatori, rapinatori e ladri. In termini di sicurezza, quindi, si avrebbe un guadagno non indifferente; quello che alcuni analisti (radicalizzando la situazione) paventano, tuttavia, è un controllo spropositato da parte delle banche e del sistema governativo, che andrebbe incontro a una violazione, palese o meno, di molte libertà individuali.

Un po’ di dati

Partiamo da un dato base: 6 consumatori su 10 oggi preferiscono la carta (di debito, credito o prepagata) al denaro contante per i loro acquisti; di questi più dell’85% utilizza una carta di credito, e circa l’81% una di debito. Cresce di quasi il 150% negli ultimi anni il numero di transazioni pagate con mobile payment (servizi di pagamento tramite app); la comodità dell’avere più soluzioni in un unico device, di poter condividere le spese e personalizzare l’esperienza di vendita e d’acquisto sta lentamente prendendo piede nel cuore acquirente di tutti.

Un acceleratore “naturale” di tutta la situazione è stata senza ombra di dubbio la pandemia di Covid-19. Se infatti la fobia del contatto (che coinvolge anche il denaro) non ha toccato particolarmente tutti i Paesi europei, le varie chiusure e lockdown hanno costretto molti acquirenti allo shopping online, e molti rivenditori a rinnovarsi in questi termini. Circa il 44.7% di cittadini EU ha ammesso di aver quasi raddoppiato la frequenza di acquisto online dopo le prime chiusure; inoltre, se prima della pandemia la percentuale degli acquisti con contanti si aggirava intorno all’80% (media EU), oggi i DPM, sia in carta che in app, sono il metodo prediletto da quasi il 53% degli acquirenti.

Ben 8 esperti del settore su 10, interrogati a riguardo, hanno visto in questa concatenazione di fattori un’accelerazione verso l’abbandono del contante, per quanto sempre graduale e sul lungo termine.

I vantaggi dei DPM

Se a livello compagnie-stati-banche ci sono ragioni precise per optare per questo genere di sistemi, sono diversi i motivi per cui tanti consumatori scelgono dei metodi di pagamento alternativi al denaro liquido.

Abbandono contante: cashback e tanto altro
Abbandono contante: cashback e tanto altro

Uno dei benefici maggiori, incentivato da molti Paesi e singole attività commerciali, è il cashback; un piccolo ritorno percentuale della spesa appena effettuata che crea un livello di fidelizzazione molto alto in clienti e consumatori. La possibilità di tenere sotto controllo, tramite le app di mobile payment e mobile banking, tutta la propria situazione economica e finanziaria, poi, non è da sottovalutare; negli anni moltissimi consumatori hanno imputato alla mancanza di calcolo del contante in uscita una scorretta politica di risparmio personale. Inoltre, molte app di entrambe le categorie consentono l’impostazione di limiti di spesa e ritiro.

L’apporto degli eCommerce

Va da sé che, in un panorama che tende a una virata sempre più digitale e diversamente propensa al direct retail e allo scambio di denaro contante, gli eCommerce siano la piazza fondamentale su cui giocare.

Abbiamo chiesto a Luca M., Finance Specialist Junior di MBK, di darci una panoramica del fenomeno dal punto di vista di un marketplace come ProduceShop:

“Ogni catena è forte quanto il suo anello più debole: avendo quindi ogni giorno decine di migliaia di scambi con gli utenti, sia in entrata che in uscita, siamo noi di ProduceShop per primi ad avere interesse a collaborare con provider DPM che possano tutelare e fornire garanzie per ognuna di queste transazioni; oltre che a fornire un sistema trasparente, funzionale e facilmente integrabile dai nostri sistemi. Sarebbe altrimenti come affidarsi a logistiche scadenti per la preparazione degli ordini, o a corrieri disorganizzati nel recapito delle spedizioni.

Inoltre – prosegue Luca – non bisogna ignorare i risvolti che i DPM hanno a livello di neuromarketing e trattamento dei bias dei clienti; il denaro digitale è sempre lì, è un bene immateriale che il cliente medio percepisce come inesauribile o facilmente recuperabile. In questo terreno, una corretta strategia di cross-selling può a volte far aumentare considerevolmente il carrello, spesso allontanandosi dall’intent originario dell’acquirente stesso.”

Risvolti sociali

Trattandosi di un (per quanto lento) passaggio epocale, è chiaro che le conseguenze a livello sociale siano abbastanza importanti; nell’allontanarsi da un metodo di pagamento antico quasi quanto la società stessa, molte fasce di popolazione, specialmente quelle poco inclini ai cambiamenti digitali (ma non ovunque), sono ancora restie.

Se per molti infatti il possesso e la transazione digitale sono ormai la normalità, per tanti altri il vero valore del denaro è legato alla sua presenza tattile e materiale; un conto online è ancora visto da molti come qualcosa di troppo dematerializzato, d’inesistente, con tutti i rischi che potrebbero derivarne.

In più, ancora troppi esercenti non riescono a entrare nell’ottica dell’evoluzione dei mezzi di pagamento (e della relativa legislazione); troppo spesso si sente ancora dire “Niente POS per così poco”, o “Non conosco questa APP”. Una corretta educazione digitale, grande piaga di una consistente fetta dell’Europa Mediterranea, andrebbe implementata anche nella categoria.

DPM: sistemi di pagamento con App Mobile

Infine, una breve considerazione sulla fascia di acquirenti che copre i Last Millennials e i GenZ.
Il fatto di ritrovarsi già in un momento in cui non solo i pagamenti digitali esistono, ma stanno pian piano diventando la norma, porta ad avere un rapporto con il denaro contante quasi “nostalgico”; lo si vede come una risorsa passata, un qualcosa legato alle vecchie generazioni, una garanzia di ricchezza quasi cinematografica. Il rischio però è che questa fetta di utenti perda il contatto con il vero valore del denaro; la banalizzazione della transazione attuata nei vari RPG e giochi online, poi, rende ancora più labile il limite di riconoscimento della valuta reale, portando a un generale senso di perdita del contatto con il denaro e le sue implicazioni.

In conclusione

Come anticipato, è impossibile annullare completamente un metodo di scambio antico come la società; il passaggio dal contante a un’economia 100% cashless quindi rimane, se non un’utopia, un percorso ancora lungo da completare, se non altro per tutte le implicazioni sociali del caso.

Quello che può fare la differenza, in questo caso, è continuare a lavorare su sistemi di pagamento digitale sempre più sicuri e funzionali; l’apporto “marketing” che una piattaforma come ProduceShop può dare, insieme al servizio, è la garanzia di qualità che i clienti possono testimoniare in prima persona, dando quindi sempre maggior credito ai vari DPM.

Fonti:
  • PR Aziendali
  • Dipartimento Finance ProduceShop
  • Dipartimento Marketing Produceshop (https://mbkfincom.com)
  • Il Sole 24Ore
  • DataManager.it
  • N26
  • AFR
  • La Libre
  • Deloitte
  • CCV.eu
  • Corriere – Finance
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